In caso di sinistro stradale è importante recarsi in un Pronto Soccorso e successivamente dagli specialisti per le diagnosi e le cure del caso.

Tuttavia prima di farsi visitare dal medico fiduciario dell’assicurazione è opportuno contattare un proprio medico-legale di parte che valuti la documentazione sanitaria e quantifichi il punteggio del danno biologico nonché i giorni di inabilità temporanea totale e parziale in una consulenza di parte.

Il trauma distorsivo del rachide è anche conosciuto sotto il nome di “colpo di frusta cervicale“. Con tale definizione si intende una sollecitazione acuta del rachide cervicale associata distorsione o distrazione o temporanea sublussazione nei casi più gravi, con frequente interessamento delle strutture legamentose, del disco intervertebrale, della capsula e dei muscoli.

Normalmente subiscono tale lesione gli occupanti un veicolo che subisca un urto nella sua parte posteriore (il cosiddetto “tamponamento) da parte di un altro veicolo. Questo trasferisce parte della sua energia cinetica sul primo veicolo e sulle persone in esso trasportate, determinando una brusca iperestensione prima e un’iperflessione poi. Tale sollecitazione acuta del rachide cervicale può causare lesività agli organi del collo e delle delicate strutture intracraniche quali encefalo e vestiboli, giungendo nei casi più gravi a lussazione o frattura vertebrale.

L’entità dell’energia trasmessa alle persone all’interno di un veicolo varia con la velocità differenziale delle auto entrate in collisione, la capacità di assorbimento dell’urto da parte delle carrozzerie, la posizione del capo al momento dell’urto, presenza del poggiatesta o di patologie preesistenti quali artrosi, tutti fattori giocano un ruolo importante nel determinare l’entità della lesione.

Per tali summenzionati motivi la sintomatologia che accompagna un “colpo di frusta” può essere di natura algicagastroentericaotorino o neurologica e perciò anche in casi come questi che solo apparentemente possono essere considerati “banali“, è sempre consigliata la consulenza di uno specialista in medicina legale il quale valuterà al meglio i postumi suggerendo eventualmente un arricchimento del percorso diagnostico al fine di una migliore dimostrazione del nesso di causalità tra sinistro e sintomi di natura non strettamente ortopedica.

Il disturbo post-traumatico da stress cronico è annoverato tra i disturbi d’ansia. Tale disturbo psichico è conseguente ad un trauma di varia natura che si è vissuto personalmente (o che abbia coinvolto persone care) e in cui si è corso il rischio di perdere la vita o in cui si sono riportate lesioni gravi.

Tra le cause più frequenti di DPTS vi sono gli incidenti automobilistici. I sintomi del DPTS sono variabili da persona a persona in relazione alla personalità dell’individuo e degli eventi subiti. La sintomatologia insorge dopo un periodo di latenza variabile dalle poche ore ai giorni o settimane.

Per potere effettuare un adeguato inquadramento nosologico della patologia devono essere rispettati i parametri riportati dal DSM IV:

  • L’evento traumatico è persistentemente esperito
  • Vi è un persistente evitamento degli stimoli associati al trauma
  • Presenza sintomi persistenti di ipervigilanza
  • il disturbo compromette l’adattamento sociale e lavorativo.

Se a seguito di un sinistro stradale (subìto dalla persona o dai suoi cari) si ritiene di avere sviluppato dei sintomi quali insonniacambiamenti di umoredisagio alla guida, prima inesistenti, è importante fare valutare il caso allo specialista in medicina legale, il quale darà un primo parere sul nesso di causalità tra sinistro e sintomatologia di natura psichica ed eventualmente indirizzerà il periziando verso uno specialista in psichiatria al fine di avere una certificazione completa del danno psichiatrico per una sua migliore quantificazione.

L’articolazione temporo-mandibolare (ATM) è composta dall’articolarsi tra loro delle due ossa temporali e dell’osso mandibolare, le quali vanno a formare due condili laterali e simmetrici ai lati del massiccio facciale.

Tra le superfici articolari è interposto un disco fibrocartilagineo. La capsula articolare è rinforzata da diversi legamenti. Uno delle cause più comuni conseguente a sinistro stradale della disfunzione dell’ATM è il trauma indiretto da distorsione del rachide cervicale da incidente automobilistico con collisione posteriore. Secondo alcune teorie nei sinistri stradali da tamponamento si determinerebbe un vero e proprio “colpo di frusta dell’ATM” per cui un movimento iperestensorio-flessorio del rachide cervicale potrebbe provocare spostamenti opposti della testa e della mandibola e conseguente stiramento dei legamenti, della capsula articolare e dei muscoli masticatori e che nei casi più gravi può addirittura accompagnarsi alla lacerazione delle fibre muscolari.

In ogni caso gli ultimi studi sull’argomento hanno messo in evidenza i i seguenti punti nella valutazione medico-legale:

  • I sintomi sono generalmente autolimitanti
  • I pazienti con DTM da trauma riportano un’elevata prevalenza di sintomi residui a 4 anni di distanza
  • Traumi a velocità di impatto non elevata si accompagnano più frequentemente a cefalea e DTM Se a seguito di sinistro stradale, magari a seguito di tamponamento, si hanno sgradevoli sensazioni di “schiocco” all’apertura della bocca, accompagnata da dolori e/o cefalea, è probabile che vi sia stato un interessamento di questa sezione corporea.

Rivolgersi allo specialista in medicina legale per una migliore quantificazione dei postumi è importante poiché la valutazione di tale danno ha una grossa variabilità da un punto di vista risarcitorio, per la quale spesso potrebbe non essere sufficiente la sola certificazione clinica odontoiatrica.